Il contenuto di questo montaggio ripercorre il sogno di un viaggio.
Il gioco da praticare durante la visione sta nell’individuare quali siano le immagini rubate e quali le immagini create.
Il viaggio parte dalle immagini di microcosmi che, affiancati a visioni macrocosmiche, portano lo spettatore a viaggiare in luoghi simili ma contrapposti.
Si passa dal sangue, alle illusioni ottiche, dallo sgancio della navicella spaziale fino alla perdita della rotta ed al ritorno danzante sulla terra.
Il suono impetuoso di Cristiano Bocci funge da colonna sonora non soltanto musicale: il tutto si colora di effetti e onomatopee. Le immagini montate sono mute, il remix suona le immagini, permette loro il movimento.