Gianluca Concialdi
La grande sagra degli incendi
La grande sagra degli incendi è la vita per com’è, chiassosa e disordinata, colorata e disperata, divertita e inutile, senza senso e senza fine, così come le esistenze che, cicliche, tornano a creare scompiglio nella costante ricombinazione entropica che uccide il passato tramutandolo in presente, eppure questo torna, come uno spettro, a infestare la morte, nel frattempo rinata.
Corrado Melluso
La necessità di raccontarsi e raccontare la molteplicità di personaggi che popolano la pratica viva e tormentata del passeggiare per ricrearne il caos e l’incanto. La grande sagra degli incendi è un vademecum poetico sulla possibilità di essere vittime e carnefici in un contesto tormentato come l’essere vivi. Il nomadismo qui è pratica di classe, l’attraversare da alieno tutte le galassie contenute in una singola città. Strada per strada, marciapiede per marciapiede.
In questo volume Gianluca Concialdi rivela il suo culto per l’asfalto, il fumo, il catrame e le culture che emanano i miasmi.
I brevi scritti di questo libro, che potrebbero sembrare biografie, sono in realtà il loro contrario: sono il percolato dell’aberrazione, di tutto ciò che non è più ammesso che possa esistere, in un universo che non ha altro sole che il pallido lucore degli schermi. Vite singolari: brutte, sporche, cattive, inaccettabili.
Un libro che è una frana di racconti incontenibili. Una tragedia di cui finalmente vediamo le immagini, dopo averne da sempre intuite le grida. Questo libro è la voce di ogni fallimento – unico possibile esito di ogni esistenza.
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